Continuiamo il nostro viaggio nell'arte italiana con Leonardo da Vinci, considerato senza dubbio uno dei più grandi geni dell'umanità e di cui quest'anno si celebrano i 500 anni dalla morte.
Anche Leonardo è stato come Michelangelo un pittore, disegnatore, scultore e architetto, ma in più anche un incredibile scienziato, un uomo d'ingegno e talento universale del Rinascimento italiano.
Leonardo fu anche ingegnere, scenografo, anatomista, letterato e musicista, ed incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione in ogni campo dell'arte e della conoscenza.
Ci sono tantissime curiosità, leggende e miti sulla vita e sulle opere di Leonardo: sono stati scritti migliaia di libri, storici e romanzati , su di lui. Fra le credenze più strane quella secondo la quale Leonardo sarebbe l'autore anche della Sacra Sindone.
Di certo sappiamo che Leonardo nacque a Vinci il 15 aprile del 1452 ma nel 1469 si trasferì con tutta la famiglia a Firenze dove entrò a far parte della bottega del pittore Verrocchio e vi rimase per otto anni.
Qui imparò l'arte del disegno, l'uso della prospettiva e dell'anatomia.
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A Milano si occupò dei diversi campi delle scienza e delle arti, ma si dedicò soprattutto all'attività di pittore: infatti, qui realizzò opere molto importanti tra le quali la Vergine delle rocce.
Eseguì anche molte altre opere, tra cui la Dama con l'ermellino, ora conservata a Cracovia, ma il capolavoro dell'attività svolta a Milano è considerato l'Ultima Cena che realizza intorno al 1495 -1497 nel convento di Santa Maria delle Grazie.
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In questi anni iniziò anche il famoso ritratto della Gioconda, cioè la Monna Lisa, un dipinto a lui così caro che portò con sé in Francia dove si trova ancora oggi, a Parigi, presso il museo del Louvre.
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Dopo altri viaggi fra Milano e Firenze infatti, nel 1516 accettò l'invito di Francesco I re di Francia e si recò ad Amboise dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e morì nel 1519.
Le tante leggende che menzionavamo all’inizio su Leonardo sono nate spesso da Leonardo stesso, che amava giocare e prendere in giro i suoi contemporanei (e anche noi posteri!).
Se n'era accorto anche Sigmund Freud già nel 1910, che diceva:
"Il grande Leonardo, a ben vedere, rimase tutta la vita per più versi infantile; si dice che tutti i grandi uomini conservano qualcosa di infantile. Continuò a giocare ancora in età adulta e anche per questo apparve talora inquietante e incomprensibile agli occhi dei suoi contemporanei".
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Rispondi ora al QUIZ:
1. Sai che cos'è la sacra Sindone e dove è custodita?
2. Che cosa significa “bottega”?
3. Con quale altro nome è conosciuta l’opera il Cenacolo? Si tratta di un quadro?
4. E infine, sapresti ora dare un nome a queste opere di Leonardo, fra le sue più famose, e sai dove si trovano?
Nei prossimi giorni vi presenteremo alcuni degli artisti più famosi della storia dell’arte italiana.
Qual è il vostro pittore, scultore o architetto preferito?
Il legame più sorprendente, ma non l’unico, che collega la Sindone di Torino con le opere pittoriche di Leonardo da Vinci, è nella somiglianza del volto contenuto nell’immagine della ferita al costato della Sindone, con il volto urlante del guerriero centrale della Battaglia di Anghiari di Leonardo realizzata a Firenze a Palazzo Vecchio nel Salone dei Cinquecento. Capolavoro conosciuto tramite riproduzioni e copie. Sebbene l’immagine della ferita al costato sembri sempre leggermente differente nelle varie riproduzioni fotografiche, un po’ come l’Autoritratto di Leonardo. Riprodotta includendo anche parte dello spazio alla sua destra e sinistra, mostra caratteristiche comuni con il guerriero centrale con il berretto rosso ripreso ad esempio dalla Tavola Doria che riproduce della Battaglia di Leonardo, la Lotta per lo stendardo. Naso pronunciato, bocca spalancata, il labbro superiore quasi attaccato al naso. Fa quasi più paura il volto contenuto nella ferita al costato della Sindone, che il guerriero con il copricapo rosso, come appare nelle varie copie della Battaglia. Il legame non sarebbe solo di tipo figurativo, (la somiglianza dei due volti), ma anche di tipo funzionale. Giacché la ferita al costato a Gesù fu procurata da una lancia da parte di un soldato (Vangelo di Giovanni 10,34). Mentre nella Battaglia di Anghiari, la Lotta per lo stendardo verte attorno al possesso di una lancia. Inoltre mentre nel violento furore parossistico della Battaglia di Leonardo assistiamo al mutarsi degli uomini in cavalli e viceversa. La guerra rende l’uomo una bestia. La Sindone invece indicherebbe la trasfigurazione gloriosa di Gesù. Ma i geni hanno un volto somigliante, un intelligenza simile e producono opere analoghe. Gesù volto e modello archetipo del genio. L’immagine della ferita al costato è la “prova” della presenza attuale della Battaglia di Anghiari, dietro gli affreschi del Vasari a Firenze, nel salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio. Cfr. ebook/kindle: La Sindone di Torino e le opere di Leonardo da Vinci. Analisi iconografica comparata. Grazie
RispondiEliminaGrazie a te, Massimo, davvero molto interessante!
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