Matera è la Capitale europea della cultura del 2019.
Conoscete questa bellissima città, celebre in tutto il mondo per i suoi “Sassi”?
Venite con noi a fare un tuffo nel passato e nel fascino di un luogo unico al mondo!
Matera si trova in Basilicata, ha circa 55.000 abitanti, è ubicata a 401 metri sul livello del mare e dista 45 chilometri dal mare.
La città è costituita da zone che risalgono ad epoche diverse: quella più antica, i Sassi, sono uniti dallo sperone della Civita con il Duomo; la parte medievale - rinascimentale si sviluppa lungo "il Piano", ai bordi dei Sassi; c’è poi la città nuova, con rioni eleganti realizzati dai più noti architetti italiani.
Moltissime sono le chiese di Matera edificate fra il XIII e il XIX secolo, molte delle quali presentano influenze barocche: San Giovanni, San Domenico e il Duomo sono le più antiche, con forti influssi di cultura romanica e pugliese.
Matera è città antichissima e la sua origine si perde nella preistoria.
Per il suo strato abitativo di grotte scavate nel masso tufaceo è nota come la "città sotterranea" e per la continuità di vita dal paleolitico ai giorni nostri è ritenuta una delle più antiche del mondo.
Le vicende storiche di Matera sono evidenziate dalle abbondanti ed interessanti testimonianze raccolte nel Museo Nazionale di Matera nel quale è possibile partire dai reperti del paleolitico inferiore e man mano giungere a quelli di epoca storica, greca e romana.
I
Sassi
rappresentano la parte antica della città di Matera, sito dichiarato nel 1993
Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Sviluppatisi
intorno alla Civita, costituiscono una intera città scavata nella roccia
calcarenitica, chiamata localmente “tufo”, un sistema abitativo
articolato, lungo i pendii di un profondo vallone dalle caratteristiche
naturali singolari: la Gravina. Strutture edificate, eleganti ed articolate si
alternano a labirinti sotterranei e a meandri cavernosi, creando un unicum
paesaggistico di grande effetto.
Il
sovrapporsi di diverse fasi di trasformazioni urbane sull’aspra morfologia
murgica originaria, il raffinato dialogo tra rocce ed architettura, canyon e
campanili, ha creato nel corso dei secoli uno scenario urbano di incomparabile
bellezza e qualità.
Un
tempo cuore della civiltà contadina, oggi, ristrutturati e rinobilitati, i
Sassi rivivono e lasciano senza fiato soprattutto di sera quando le piccole
luci di residenze, botteghe di artigiani e ristoratori li rendono come un
presepe di cartapesta. I Sassi si compongono di due grandi Rioni: Sasso
Barisano e Sasso Caveoso, divisi al centro dal colle della Civita,
l'insediamento più antico dell'abitato materano, cuore della urbanizzazione
medioevale.
Molti
registi hanno scelto questo scenario unico per i loro film. Nel '49 ad esempio,
Carlo Lizzani realizza un documentario cercando di indagare su quel
mondo contadino descritto da Carlo Levi in "Cristo si è fermato ad
Eboli"
"...Arrivai ad una strada che da un solo lato era
fiancheggiata da vecchie case e dall'altro costeggiava un precipizio. In quel
precipizio è Matera... Di faccia c'era un monte pelato e brullo, di un brutto
color grigiastro, senza segno di coltivazioni né un solo albero: soltanto terra
e pietre battute dal sole. In fondo... un torrentaccio, la Gravina, con poca
acqua sporca ed impaludata tra i sassi del greto... La forma di quel burrone
era strana: come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo
sperone e riuniti in basso da un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una
chiesa bianca: S.Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni
rovesciati, questi imbuti si chiamano Sassi, Sasso Caveoso e Sasso Barisano.
Hanno la forma con cui a scuola immaginavo l'inferno di Dante... La stradetta
strettissima passava sui tetti delle case, se quelle così si possono chiamare.
Sono grotte scavate nella parete di argilla indurita del burrone... Le strade
sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per
quelli di sotto... Le porte erano aperte per il caldo, Io guardavo passando: e
vedevo l'interno delle grottesche non prendono altra luce ed aria se non dalla
porta. Alcune non hanno neppure quella: si entra dall'alto, attraverso botole e
scalette" (C.Levi "Cristo si è fermato ad Eboli")
Ma è Pier Paolo
Pasolini che nel suo "Vangelo secondo Matteo" del 1964 consacra
questo luogo: i Sassi vengono proiettati in un mondo immobile, metafisico,
senza tempo.

Una seconda volta i Sassi nell'85 diventano Gerusalemme, con King David, (Richard Gere era l'attore protagonista), ed una terza volta nel 2002 con il film "La Passione di Cristo" di Mel Gibson.

Una seconda volta i Sassi nell'85 diventano Gerusalemme, con King David, (Richard Gere era l'attore protagonista), ed una terza volta nel 2002 con il film "La Passione di Cristo" di Mel Gibson.
Il tempo che non muta nei Sassi sfollati
favorisce gli scenari più disparati: un paese meridionale del Settecento (Il sole anche di notte), di inizio
Ottocento (Allonsanfan con
Mastroianni), un paese siciliano degli anni Cinquanta (L'uomo delle stelle di Tornatore), un posto surreale, adatto anche
al fiabesco "C'era una volta"
con Sofia Loren.
Sembra un posto affascinante!!!
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