Bravo chi legge! Massimo Gramellini
Fai bei sogni, è un romanzo di Massimo Gramellini, edito da Longanesi.
Come ci spiega l’autore, vicedirettore del quotidiano La stampa e autore della rubrica Buongiorno, “è la storia di un uomo che a quarant’anni di distanza scopre la verità sulla morte della madre.”
Quando sua madre morì, MassimoGramellini era un bambino. Il dolore di questa perdita improvvisa e il senso di abbandono che ne derivò, lo resero timoroso e spaventato all’idea di amare. La figura della mamma venne così da lui esaltata e resa perfetta, a scapito del padre, che sembra poco sensibile e quasi incapace di comprendere il suo dolore. Ma è solo apparenza: dopo quaranta anni, il ritrovamento di una lettera scardinerà certezze e false idee, donando una dimensione più umana anche a chi non c’è più e facendogli rivalutare chi, con la sua durezza, voleva solo proteggerlo.
Ecco la prima parte del libro: scegli la parola giusta fra le due proposte
(livello B2 – C1)
“Quarant’anni prima, l’ultimo dell’anno mi ero SVEGLIATO / ADDORMENTATO così presto che credevo di sognare ancora. Ricordo l’odore della mamma nella mia CUCINA / STANZA, la sua vestaglia ai piedi del letto. Che ci faceva lì? E poi: la neve sul davanzale, le LUCI / RADIO accese in tutta la casa, un rumore di passi strascicati e quel guaito di creatura ferita.
«Nooooo!»
Infilo le PANTOFOLE / DITA nei piedi sbagliati, ma non c’è tempo per rimediare. La porta sta già cigolando sotto la spinta delle mie ORECCHIE / MANI, finché lo vedo in mezzo al corridoio, accanto all’albero di Natale.
Infilo le PANTOFOLE / DITA nei piedi sbagliati, ma non c’è tempo per rimediare. La porta sta già cigolando sotto la spinta delle mie ORECCHIE / MANI, finché lo vedo in mezzo al corridoio, accanto all’albero di Natale.
Papà.
La quercia della mia INFANZIA / VECCHIAIA , piegato come un salice da una FORBICE / FORZA invisibile e sorretto per le ascelle da due sconosciuti. Indossava la giacca da camera color porpora che gli aveva REGALATO / LEGATO la mamma. Quella con un cordone delle tende al posto della CRAVATTA / CINTURA. Si muoveva a scatti, scalciando e contorcendosi. Appena si accorse della mia presenza, lo sentii mormorare: «È mio figlio… Per favore, portatelo dai vicini». Abbandonò la testa all’indietro e urtò l’ALBERO / ABETE di Natale. Un angelo con le ali di VETRO / ACCIAIO perse l’equilibrio e precipitò al tappeto.
Glisconosciuti erano muti ma IGNORANTI / GENTILI e mi parcheggiarono sul lato opposto del pianerottolo, da una COPPIA / SQUADRA di pensionati.
Tiglio e Palmira.
Tiglio affrontava la vita dietro la corazza immutabile del suo IMPERMEABILE / PIGIAMA a righe e con il conforto di una ostinata sordità. Comunicava soltanto per iscritto, ma quella mattina si rifiutava di RISPONDERE / CHIEDERE alle domande che gli avevo scarabocchiato in stampatello sul margine MARRONE / BIANCO del giornale.
Bel libro, l'ho appena finito!
RispondiElimina«Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere: completamente vivi.» M.Gramellini