Sono molte scene per cui Amarcord è diventato un film immortale nella storia del cinema mondiale e per cui ha vinto tantissimi premi, fra i quali l’Oscar nel 1975 come miglior film straniero, 2 David di Donatello come miglior film e migliore regia e 3 Nastri d’Argento:
- - la scena in cui lo zio matto di Titta, interpretato da Ciccio Ingrassia (che abbiamo visto nell’episodio della Giara di Kaos) sale su un albero urlando disperatamente al mondo il suo desiderio di amore ("Voglio una donnaaa!");
- - quella di Oliva disperso nella nebbia e il suo incontro, con un "mostro misterioso" (che si rivelerà poi un innocuo bue);
- - il volo del pavone del Conte di Lovignano, in mezzo a una battaglia a palle di neve;
- - la parata fascista;
- - la fogheraccia, ossia il falò della " sega vecchia" per festeggiare l'arrivo della primavera;
- - la danza onirica dell’harem del sultano al Grand Hotel.
Ma forse la più conosciuta è la scena in cui tutto il paese si ritrova in mare aperto, in mezzo alla foschia, per salutare il passaggio del transatlantico Rex, un momento di incredibile magia e suggestione, sottolineato dalla splendida colonna sonora di Nino Rota, grande amico e collaboratore di Fellini in molti altri film.
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