"Amarcord" di Federico Fellini: La fogheraccia

La sera del 18 marzo a Rimini e in molti comuni della Romagna si accendono le “fogheracce”, cioè dei grandi falò (per esempio sulla spiaggia di Marina Centro oppure presso quasi tutte le parrocchie ) per festeggiare la vigilia della festa di San Giuseppe.
Come si vede nelle prime scene del film “Amarcord” di Federico Fellini, la festa nella città di Rimini è stata sempre accolta con gran fervore: una volta (il film è ambientato nel 1932), si scendeva nelle piazze portando vecchi mobili e legna da bruciare per la tradizionale “fogarazza” , una vera “sagra della primavera”.

Nel film si vede anche che viene portato in piazza il pupazzo della “Sega Vecchia” (una specie di strega che rappresenta l’inverno), accompagnato dalla banda musicale, che viene bruciato sul falò. Molti salutano l’inverno che se ne va con il lancio di petardi: è infatti con la festa di San Giuseppe che si dà l’addio definitivo all’inverno e si accoglie la nuova stagione.
Nella tradizione popolare San Giuseppe, lo sposo della Vergine Maria, è il santo protettore dei poveri e dei derelitti , ma è anche il santo protettore dei falegnami, che da sempre sono stati i principali promotori della sua festa.

Da tantissimo tempo la festa di San Giuseppe è associata a questa manifestazione: la costruzione di grandi falò con rami, arbusti e vecchi tronchi, chiamati appunto, in dialetto romagnolo, “fogheracce” .

Questo perché la festività di San Giuseppe coincide con la fine dell'inverno e i suoi festeggiamenti si sono uniti ai culti tipici del mondo pagano che si effettuavano nel passato, anche ai tempi degli antichi romani, quando si bruciavano i residui del raccolto nei campi per propiziare l’inizio della primavera.

Nessun commento:

Posta un commento