
Quali sono i libri da consigliare a chi studia la nostra lingua e vuole conoscere la cultura italiana?
Oggi presentiamo un grande della letteratura italiana, così importante che ci sembra difficile scegliere un solo libro della sua vasta produzione.
E allora vi consigliamo la sua celebre trilogia, stiamo parlando di Italo Calvino e dei suoi tre romanzi fantastici:
Il visconte dimezzato (1952)
Il barone rampante (1957)
Il cavaliere inesistente (1959)
raccolti nel volume I nostri antenati.
Il visconte dimezzato (1952)
Il barone rampante (1957)
Il cavaliere inesistente (1959)
raccolti nel volume I nostri antenati.
Questi tre romanzi costituiscono un allegorico ritratto della natura umana, dell’uomo intellettuale con i suoi limiti e la sua impotenza ma anche con il suo desiderio di misurarsi e vincere una realtà spesso ostile.
“Calvino ha voluto metaforicamente esprimere tre diverse esperienze attraverso le quali l’uomo contemporaneo possa recuperare la propria umanità. I tre romanzi descrivono infatti l’uomo moderno diviso e incapace di trovare il giusto equilibrio tra bene e male (“Il visconte dimezzato”), alienato (“Il barone rampante”), e ridotto a pura apparenza (“Il cavaliere inesistente”). “Il cavaliere inesistente” suggerisce una riflessione sulla necessità di essere, di esistere, conquista più importante e che presuppone tutte le altre” (Sambugar, Salà, Gaot).
Scheda didattica (livello A2)
Leggi queste tre brevi schede e poi rispondi alle domande
A) Il visconte dimezzato è la storia di Medardo di Terralba, un visconte che partecipa, insieme al suo scudiero Curzio, ad una guerra di religione alla fine del Seicento in Boemia. Il protagonista viene tagliato in due parti speculari da una palla di cannone. Inizia così la vita parallela delle due metà di Medardo. Prima ritorna al paese solo il lato maligno che compie orribili atrocità: provoca la morte del padre, tenta di uccidere il nipote, condanna a morte decine di uomini solo per aumentare il numero dei fuochi fatui al cimitero. Il Medardo “cattivo” ha però anche delle incredibili doti di umorismo e di realismo. In seguito fa ritorno al paese natio anche l’altra metà del visconte che si comporta in modo totalmente opposto: gentile e generoso, buono, o per meglio dire “buonista”, doti che però sono esagerate, fino alla nausea.
B) Il barone rampante racconta la vita del barone Cosimo Piovasco di Rondò, primogenito di una famiglia nobile decaduta. La storia, raccontata dal fratello minore Biagio, prende il via da un futile litigio per un piatto di lumache, che avviene il 15 giugno 1767 nella tenuta di Ombrosa, tra Cosimo adolescente e suo padre: per questo motivo Cosimo salirà sugli alberi del giardino di casa per non scenderne mai più. Tutta la vita del protagonista si svolgerà sempre sugli alberi, prima del giardino di famiglia e, in seguito, nei boschi del circondario, fino a viaggi in terre lontane in Francia collegate sempre «via albero». Cosimo conoscerà moltissimi personaggi fra cui anche degli esiliati spagnoli e si innamorerà di Ursula che però, terminato l’esilio, ritornerà in Spagna mettendo fine alla loro storia. Il carattere di Cosimo è forte e testardo, scontroso ma onesto e con una grande di forza di volontà, che non lo fa mai venire meno ai propri ideali. Per tutti, la sua scelta di vita è strana e incredibile ma anche affascinante e avventurosa.
C) All’inizio de Il cavaliere inesistente, Carlomagno passa in rassegna le sue truppe: tra la sporcizia e il sangue, un cavaliere sembra quasi irreale. Ha l’armatura bianca, lucida e pulita e un portamento regale: è Agilulfo Emo Bertrandino dei Guildiverni, un cavaliere tanto perfetto quanto irreale! Agilulfo ha una fortissima forza di volontà e onora l’eccellenza, per questo non è molto amato dagli altri paladini Franchi impegnati nella lotta contro gli infedeli. La storia si riempie di personaggi, come il giovane Rambaldo, arruolatosi per vendicare il padre ucciso dai mori, che si innamora di Bradamante, una misteriosa guerriera a cui deve la vita, ma che è invaghita invece del cavaliere inesistente, o come l’altro giovane, Torrismondo, che conosce strani segreti sul conto del cavaliere Agilulfo. Le avventure si svolgono in lontani paesi, dalla Scozia al Marocco, in un medioevo fantastico, e si concludono in un modo inaspettato.

Rispondi alle domande
1. Quale incidente ha “dimezzato” il visconte?
2. Come si chiama lo scudiero del visconte?
3. A quale guerra hanno partecipato?
4. Che cosa fa la parte cattiva del visconte dopo essere tornata a casa?
5. Perché la parte “buona” del visconte è antipatica?
7. Per quale motivo il giovane barone decide di salire sugli alberi?
8. Come riesce a viaggiare il barone?
9. Di chi si innamora?
10. Com’è il carattere del barone?
11. Chi è il comandante dell’esercito dei Franchi?
12. Com’è l’armatura del cavaliere inesistente?
13. Di chi è innamorato Rambaldo?
14. Da chi è amato invece il cavaliere?
Un’altra opera importantissima di questo autore è la sua raccolta di Fiabe italiane, o più esattamente, come dice il titolo completo, Fiabe italiane raccolte dalla tradizione popolare durante gli ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da Italo Calvino, ben 200 storie, pubblicate nel 1956.
RispondiEliminaMa anche queste, come i romanzi della Trilogia, non sono di facile comprensione per uno studente straniero. Allora possiamo consigliare, sempre di Calvino, i racconti di Marcovaldo ovvero Le stagioni in città, una raccolta di 20 novelle del 1963, pubblicate in una collana di libri per ragazzi.
Marcovaldo, il protagonista di tutti i racconti, è un operaio con moglie, figli e tanti problemi economici, dal carattere ingenuo e buffo, ma anche fantasioso e sensibile all’ambiente in cui vive.