Silvana da Brenzone in provincia di Verona ci ha posto
un’interessante domanda:
facendo parte di un gruppo intercultura, Silvana si sta occupando,
fra le altre cose, di allestire una mini biblioteca e ci chiede un consiglio
sui libri “necessari” , quelli cioè che non dovrebbero mancare in una
biblioteca per bambini e ragazzi italofoni e non, e per i loro insegnanti.
Quali sono i
libri da consigliare a chi studia la nostra lingua e vuole conoscere la cultura
italiana?
Proviamo insieme ad aiutare Silvana, proponendo i libri che ci
sono piaciuti di più e che vorremmo far conoscere ai nostri studenti.
Cominciamo con il classico dei classici: Pinocchio!

Benché
celebre in tutto il mondo come classico della letteratura per ragazzi, Pinocchio non è in realtà un libro per
bambini, ma un romanzo ricco di sfumature psicologiche, una sorta di allegoria
della società in cui lo scrittore viveva (ed ancora molto attuale!): la
storia, nelle intenzioni dell’autore, doveva essere in effetti più tragica e
finire con la morte del burattino, ma Collodi, visto il grande successo del suo
lavoro, fu spronato a scrivere un finale da “…e vissero tutti felici e contenti!”, come nelle favole, e cioè la
trasformazione del burattino in un bambino in carne e ossa.
Sicuramente
Pinocchio è uno dei personaggio letterari più famosi del mondo: il libro è
stato tradotto in oltre 200 lingue ed è il libro più letto di tutta la
letteratura italiana. Il mondo del cinema, della musica, dell’arte, dei cartoni
animati e dei fumetti hanno attinto tantissimo alla storia immortale del burattino.
Una
curiosità: in realtà Pinocchio non è un burattino,
ma una marionetta, cioè un pupazzo
di legno con articolazioni che viene manovrato dall’alto tramite fili (il
burattino è invece un pupazzo con il corpo di pezza che viene mosso dalla mano
del burattinaio, che lo infila come un guanto).
Sito ufficiale
della Fondazione Nazionale Carlo Collodi www.pinocchio.it
Scheda didattica (livello B1- B2)
Ecco
l’inizio del romanzo: inserisci queste parole al posto giusto
fuoco legno gamba braccio lettori giorno
mastro
paura voce punta lavorare
nessuno
strada armadio pezzo
— C’era una
volta...
— Un
re! — diranno subito i miei piccoli ……………………...
— No, ragazzi,
avete sbagliato. C’era una volta un ……………………. di legno.
Non era un legno di
lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d’inverno si mettono
nelle stufe e nei caminetti per accendere il ………………….. e per riscaldare le
stanze.
Non so come andasse,
ma il fatto è che un bel ……………………….. questo pezzo di legno capitò nella bottega
di un vecchio falegname, il quale aveva nome Mastr’Antonio, se non che tutti lo
chiamavano mastro Ciliegia, per via della ………………….. del suo naso, che era
sempre lustra e paonazza, come una ciliegia matura.
Appena mastro
Ciliegia ebbe visto quel pezzo di legno, si rallegrò tutto; e dandosi una
fregatina di mani per la contentezza, borbottò a mezza ……………………..:
— Questo legno
è capitato a tempo; voglio servirmene per fare una ………………….. di
tavolino. —
Detto fatto, prese
subito l’ascia arrotata per cominciare a levargli la scorza e a digrossarlo; ma
quando fu lì per lasciare andare la prima asciata, rimase col …………………. sospeso
in aria, perché sentì una vocina sottile sottile, che disse raccomandandosi:
— Non mi
picchiar tanto forte! —
Figuratevi come
rimase quel buon vecchio di ………………….. Ciliegia!
Girò gli occhi
smarriti intorno alla stanza per vedere di dove mai poteva essere uscita quella
vocina, e non vide ………………………! Guardò sotto il banco, e nessuno; guardò dentro
un ……………………… che stava sempre chiuso, e nessuno; guardò nel corbello dei
trucioli e della segatura, e nessuno; aprì l’uscio di bottega per dare un’occhiata
anche sulla ………………….., e nessuno. O dunque?
— Ho
capito; — disse allora ridendo e grattandosi la
parrucca — si vede che quella vocina me la son figurata io.
Rimettiamoci a ……………………….. —
E ripresa l’ascia in
mano, tirò giù un solennissimo colpo sul pezzo di …………………
— Ohi! tu m’hai
fatto male! — gridò rammaricandosi la solita vocina.
Questa volta maestro
Ciliegia restò di stucco, cogli occhi fuori del capo per la …………………., colla
bocca spalancata e colla lingua giù ciondoloni fino al mento, come un
mascherone da fontana.
E voi quali altri
libri consigliereste a Silvana?
Mandateci i
vostri pareri e le vostre preferenze!
Pinocchio è un capolavoro assoluto.
RispondiEliminaL’importante è che gli studenti stranieri non credano che la storia del libro sia quella raccontata da Walt Disney!
La riduzione migliore dell’opera di Collodi resta quella di Luigi Comencini, per la tv, andata in onda negli anni ’70.
http://www.youtube.com/watch?v=rZdRMed2jC0
Si vede una bella differenza!
La colonna sonora del Pinocchio di Comencini era bellissima, di un certo Fiorenzo Carpi.
RispondiEliminaNino Manfredi canta la canzone
http://www.youtube.com/watch?v=GMwnC96uQ6g&feature=related